Possibili forme di vita sotterranea implicano più pianeti adatti alla vita2 min read

Stella e pianeta

Una rappresentazione artistica di un esopianeta. Crediti ESO.

Pianeti abitabili potrebbero essere molto più comuni nell’universo di quanto si era pensato finora secondo un modello scientifico sviluppato da ricercatori dell’University of Aberdeen (Regno Unito) e annunciato al British Science Festival.

Vari tipi di ambienti che supportano la vita sono conosciuti nel sottosuolo del nostro pianeta ma, finora, la comprensione di ambienti abitabili su altri pianeti aveva preso in considerazione solo la loro superficie. Il nuovo modello proposto da un gruppo di ricercatori del Regno Unito potrebbe aumentare notevolmente il loro numero.

Sean McMahon dalla Scuola di Geoscienze dell’Università di Aberdeen ha affermato che la “vita come noi la conosciamo richiede acqua allos stato liquido. Tradizionalmente i pianeti sono considerati abitabili se si trovano nella ‘zona Goldilocks’. E’ necessario che non siano troppo vicini al loro sole ma anche non troppo lontani perchè l’acqua allo stato liquido possa persistere, invece di bollire o di congelare in superficie. Tuttavia, ora sappiamo che molti microrganismi, forse metà di tutti gli esseri viventi sulla Terra, risiedono in profondità nella crosta rocciosa del pianeta, non in superficie”.

I soli riscaldano le superfici planetarie ma il calore proviene anche dagli interni planetari. La temperatura della crosta aumenta con la profondità così che i pianeti che sono troppo freddi per l’acqua liquida sulla superficie possono essere sufficientemente caldi sotto il suolo per sostenere la vita.

Sean McMahon continua. “Abbiamo messo a punto un nuovo modello per mostrare come la ‘zona Goldilocks’ possa essere calcolata per l’acqua nel sottosuolo e quindi per la vita. Il nostro modello mostra che i pianeti abitabili possono essere molto più diffusi di quanto si era finora pensato”.

Terminologia
Un ambiente è abitabile se è adatto alla vita per come la conosciamo noi. Ambienti abitabili non sono necessariamente abitati.

Una zona abitabile circumstellare (CHZ, Circumstellar Habitable Zone o HZ, Habitable Zone) è un intervallo di distanze di una stella. I pianeti che si formano da materiali simili a quelli terrestri entro la CHZ di una stella sono in grado di mantenere acqua liquida sulla loro superficie.

Le CHZ possono essere pensate come ‘zona Goldilocks’ perchè i pianeti di tipo terrestre che orbitano in esse non sono nè troppo vicini allo loro stella (quindi né troppo calde) nè troppo lontane (perchè troppo fredde) per l’acqua per rimanere allo stato liquido sulla loro superficie. Questo concetto è stato confermato nel corso degli ultimi vent’anni.

Viene introdotta una nuova terminologia: Subsurface-Habitable Zone (SSHZ) per denotare l’intervallo delle distanze da una stella entro cui i cui pianeti sono abitabili a qualsiasi profondità sotto la loro superficie fino ad un certo massimo. Per esempio, si potrebbe parlare di SSHZ per due chilometri di profondità, entro cui i pianeti possono supportare acqua liquida 2 chilometri o meno sotto la superficie.

Fonte: University of Aberdeen – Habitable planets could be much more widespread in the universe than previously understood : http://www.abdn.ac.uk/news/details-13114.php
UniverseToday: Possible Subterranean Life Means More Exoplanets Could Harbor Life – http://www.universetoday.com/97283/possible-subterranean-life-means-more-exoplanets-could-harbor-life/

Sabrina

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